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Tempo fa, forse si parla di anni, ho incontrato un uomo qui a Torino. Un signore che non definirei proprio “tutto quadrato”, un signore di cui avevo sentito parlare, il signore che regalava un “pezzo di universo”. Dolcissimo, ti incontrava e ti donava un pezzo di un puzzle, te lo porgeva delicatametne appoggiandotelo sulla mano e dicendoti che quello era un pezzo di universo per te. Un uomo, uno di quelli che parlano da soli per strada e quando li vedi cerchi di stare lontano per la “paura” che vengano a dirti qualcosa senza che tu sappia come reagire, un uomo che in pochi secondi è riuscito ad emozionarmi più di persone che conosco da anni.

E’ passata tanto tempo da allora e io ho purtroppo perso quel mio piccolo tassello.

Questa storia mi è tornata in mente perchè ne ho sentito parlare qualche settimana fa, forse da qualche collega o amico, o semplicemente al bar davanti alla tazzina mattutina di caffè che ti sveglia.

Volendo fare l’ intellettuale (ormai lo siamo diventati tutti, veri o falsi non ha importanza), l’ impegnata in profondi ragionamenti filosofici, di significato della vita e BLA BLA BLA…….. mi chiedo quale sia il mio pezzo di universo e che pezzo sia io in questo universo.

Forse la seconda è più facile: io sono un minuscolo granello di sabbia (tipo quello rimasto a Bastian nella “Storia infinita”…..qualcuno lo ricorda? …..forse meno brillante ma in quanto a dimensione ci siamo…..e io sono bassa e piccola eh!)

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Fose inutile per qualcuno, uguale a tutti gli altri e di nessuna rilevanza. Ma, invece, io credo che nel mio piccolo posso creare qualcosa. Posso essere la base per qualcosa di più grande. E qui arriviamo alla prima questione: il MIO, Personale, Pezzo di Universo. Basta crearselo. Ma per giungere a questa conclusione ne sono passati di pensieri contorti nella mia mente. Non è così facile capirlo. E ancora tanto ho da capire, ma l’ importante è avere un punto di partenza. Il mio universo è semplice: ultimamente gira tutto intorno all’ amore. Per anni qualcosa di sconociuto, ora talmente appagante che mi viene da piangere dalla gioia a volte. Sono smielata? SI. Chi è single e vorrebbe trovare l’ uomo/donna della vita mi odia? SI. Chissenefrega! Ho passato talmente tanto tempo ad odiare la gente felice che ora è giusto che medaglia si sia rovesciata.

Basta veramente poco. Ognuno di crea il proprio universo, a proprio piacere, a sua “immagine e somiglianza” e non importa se agli altri sembra stupido/banale/scarno/esagerato. A me la banalità del mio piace parecchio e voglio espanderlo sempre di più con tanti piccoli pezzettini, anno dopo anno, cercando di non perdere più puzzle per strada.